L’estate sarà bollente per tutti ma certamente per i bagnini in modo particolare. Il fantasma della direttiva «Bolkestein» – che, al contrario di Banqo, è tuttora viva e vegeta – aleggia sopra le loro teste ma anche su quelle dei bagnanti. Hanno ragione tutti o nessuno ma, come sempre, nella patria dei Guelfi e Ghibellini, le due tifoserie si scontrano.
Personalmente ho già lamentato la scarsa propensione dei bagnini a innovare o rinnovare le strutture in concessione demaniale, ritenuta fino a ieri eterna: uno sfruttamento, poco consono ai tempi moderni, di una rendita di posizione, una specie di sine cura – perché in effetti, a parte le manutenzioni di inizio stagione e le attività di chiusura per l’inverno, ben poco si vede se non posizionare e riposizionare i lettini e tenere pulita la propria fetta di sabbia – ricompensata assai bene dai clienti, spesso talmente affezionati che sopportano aumenti delle tariffe non sempre giustificati.
D’altra parte ho già manifestato la mia preoccupazione che un modello economico basato sulla piccola impresa possa essere sostituito da grandi gruppi che, soprattutto se la risorsa è scarsa, tendono regolarmente a creare oligopoli per poter influenzare il mercato e massimizzare il profitto: e le gare non risolvono questo problema, come la storia ed altre realtà insegnano.
Le stesse spiagge libere, che tanto piacciono a qualcuno, non sempre rappresentano un bel biglietto da visita: scarsi controlli, servizi igienici che lasciano a desiderare, disordine caotico e poco rispetto delle regole di convivenza non presentano nel modo migliore una spiaggia che costituisce il più grande asset del nostro territorio. Si promettono strutture più belle, pulizia del litorale, gentilezze degli operatori, protezione da malintenzionati, bagnini di salvataggio a tutte le ore. E, come qualcuno auspica, indennizzi ai vecchi concessionari. Ma chi paga tutto ciò e il servizio per mantenere decorose le aumentate spiagge libere?
Nella mia visione ottimistica, immagino, come il Candido di Voltaire, che tutto sarà giusto, bello, efficiente e funzionale, più di prima e a minor costo; ma temo in realtà che il bagnante che noleggerà lettini e ombrelloni dovrà subire un altro e sostanzioso aumento delle tariffe per godere alla fine della stessa spiaggia e dello stesso mare.
Ariminum, giugno luglio 2024