Le famose 51 pale di oltre 200 metri, oggetto di mie visioni qualche mese fa, incombono sempre più su quella deliziosa linea del mare che si può vedere dalla spiaggia, dato che con quell’altezza – il doppio del grattacielo di Cesenatico che si distingue benissimo dal nostro litorale – secondo i calcoli degli ingegneri si potranno scorgere benissimo anche senza binocolo e senza andare a Covignano.
Ecco allora una nuova visione in cui finalmente già vedevo una figura, indistinta ma con la “faccia d’uom giusto”, che mi prometteva che sarebbero date risposte ad alcune domande: innanzitutto chi sono i veri soggetti economici che stanno dietro alla Energia Wind 2020 srl con capitale sociale di 10.000 euro proponente questa operazione la quale, si dice, comporti investimenti di circa 1 miliardo di euro? Sicuramente gli enti pubblici coinvolti sapranno tutto ma non sarebbe male gridare ai quattro venti (è il caso di dirlo) chi materialmente tira le fila e ha i capitali necessari. Nulla di segreto sicuramente, visto che si utilizzeranno fondi e incentivi pubblici o europei (quanti?), ma proprio per questo forse questa legittima curiosità ai non addetti ai lavori e ai comuni mortali come me andrebbe chiarita per prima.
Un’altra domanda mi è sorta, da perfetto ignorante. Ma perché proprio davanti a Rimini e non in zone meno turistiche? Non si creerà una barriera a chi vorrà godere il mare anche solo per una piccola regata? So di correre il rischio di essere considerato un nimby, parolaccia inglese rivolta a tutti coloro che sollevano dubbi sul “parco” (parco? ma una volta associavo il termine a un bellissimo paesaggio a disposizione dei cittadini), ma sono un povero incolto.
Terza domanda: ma siamo sicuri che queste pale produrranno tanta energia visto che l’Adriatico come lo conosco, non mi pare abbia venti così impetuosi da far ruotare in continuazione le 51 pale? Andando in giro, anche non lontano, ad esempio in Valmarecchia, dove sono già state installate le vedo spesso
sostanzialmente ferme, seppure con vento moderato. Anche questa domanda è da uomo comune totalmente ignaro di squisitezze tecniche.
E se non ci fossero stati questi incentivi e l’emergenza derivata dalla guerra, che spinge a superare con decisione e senza tanti scrupoli ogni ostacolo, il calcolo economico ed ambientale, tenuto conto anche dell’uso e delle risorse necessarie per produrre e per smaltire queste pale, avrebbe portato comunque
ad un risultato positivo? Domanda purtroppo di un sempliciotto amante della natura.
C’è qualche possibilità che i cittadini della Romagna possano avere qualche vantaggio o beneficio, almeno in riduzione delle bollette, dato il sacrificio che si prestano a compiere per aiutare l’Italia e Energia Wind 2020 srl a realizzare il suo progetto? Forse una domanda utilitaristica per un residente di mentalità ristretta ma mi pare che l’utile sia una bussola importante per chi intende realizzare investimenti tanto ingenti.
Leggo che Terna ha verificato che l’energia derivante dall’eolico nel 2022 è diminuita pur con un aumento degli impianti, mentre il fotovoltaico ha aumentato molto di più la produzione: non è che quest’ultima fonte, soprattutto se incentivata nell’applicazione sui tetti, forse può contribuire di più alla fabbisogno italiano senza deturpare il paesaggio?
Tante associazioni si preoccupano giustamente che non venga sconvolto l’habitat naturale del fratino, che nei parchi non entrino droni che disturbino la nidificazione, ma le stesse si preoccupano dell’impatto molto più devastante di queste pale nella vita (e la morte) dei volatili?
Purtroppo però nel momento in cui mi stavano per essere fornite le risposte, la visione è svanita e sono rimaste le domande.
Ariminum, marzo aprile 2023