L’Istituto Tecnico Economico Statale “Roberto Valturio” di Rimini quest’anno partecipa all’Italian Teacher Award con un progetto particolare: nelle classi seconde, per la disciplina di Geografia Economica, utilizzando il metodo della “classe rovesciata” o flipped classroom, ogni alunno prepara un approfondimento su uno Stato extraeuropeo e poi lo espone ai compagni.
Ma non è la solita relazione: secondo il progetto ideato dal prof. Andrea Montemaggi con l’aiuto dei docenti di informatica prof. Gherardo Adeferri, Beatrice Angelucci e Giuseppe Magnani, si parte del presupposto che la civiltà di uno Stato si misura da come tratta la parte femminile della popolazione.
Perciò lo studente deve indagare la condizione della donna, i rapporti tra i sessi e tra genitori e figli, oltre a soffermarsi su caratteristiche fisiche, forma politica e tipo di governo, bandiera, capitale e città principali, usi, costumi e tradizioni particolari, gastronomia e sport.
Inoltre devono essere esaminati i principali problemi dello Stato, la sua economia, con i punti di forza e di debolezza; particolare attenzione deve essere rivolta in particolare alla situazione dei diritti umani.
Su alcuni temi considerati prioritari, si svolge un’interrogazione a dibattito tra due alunni o due gruppi di alunni che sostengono tesi opposte, con la discussione moderata dal docente e sollecitazione di interventi da parte degli altri studenti.
L’approfondimento sullo Stato si avvale della tecnologia informatica presente in tutte le classi della scuola: l’esposizione alla classe avviene infatti con l’ausilio di un file “presentazione”
L’insegnante programma gli interventi, modera la relazione dello studente e sollecita gli interventi dei compagni, restando comunque a disposizione per chiarimenti, suggerimenti ed indicazioni sulla preparazione.
La valutazione dipende dalla completezza, dalla cura nella redazione e dalla abilità espressiva nell’esposizione agli altri alunni.
Le relazioni, che, insistendo su temi poco trattati come la condizione della donna, si discostano dai soliti reportage diffusi su internet, sono poi inserite in un apposito sito “Geovalturio.altervista.org” creato dagli stessi docenti. Dato che il progetto si sta svolgendo da qualche anno, si è già coperta gran parte del mondo, e si sta proseguendo con l’obiettivo di esaminare tutti i paesi extraeuropei.
All’origine del progetto c’è l’idea che vi è maggiore motivazione nello studente che si sente protagonista quando ha svolto una ricerca personale dell’argomento da trattare; ciò di conseguenza aumenta l’interesse verso la materia di insegnamento: dal timore dell’interrogazione si passa al desiderio di studiare ed esporre.
La metodologia è assolutamente adatta agli alunni con Bisogni Educativi Speciali e Disturbi Specifici di Apprendimento ed il fatto che sia utilizzata da tutti gli studenti minimizza le differenze agevolando l’inclusione e nello stesso tempo diffonde l’uso di metodi alternativi che aiutano l’apprendimento.
I risultati sono di grande rilievo in quanto gli alunni ottengono rendimenti superiori alla media e comunque generalmente migliori di quelli conseguiti in anni scolastici precedenti.
La conoscenza degli aspetti anche sociali allarga il campo d’interesse, rende possibile una maggiore comprensione delle diversità e agevola l’integrazione degli alunni che sono cresciuti in territori diversi dal nostro Paese.
Tutto ciò si accompagna al progetto “Disconnettiamoci” che la scuola adotta da oltre tre anni per cui gli alunni consegnano all’inizio della giornata il cellulare e lo riprendono al termine delle lezioni. Anche in questo caso non un divieto imposto dall’alto ma coinvolgimento degli alunni, sensibilizzati sul motivo del progetto: favorire le relazioni tra gli studenti anche durante la ricreazione.