Giovedì 29 settembre alle ore 17,00 verrà intitolata ufficialmente ad Amedeo Montemaggi, storico riminese della Linea Gotica, la rotonda sul viale della Stazione davanti alla chiesa di San Nicolò
Il Centro Internazionale di Documentazione sulla Linea Gotica «Amedeo Montemaggi» si onora di informare che il Comune di Rimini ha deciso di intitolare un prestigioso luogo di Rimini alla figura del fondatore del Centro Amedeo Montemaggi.
Giovedì 29 settembre alle ore 17,00, nell’ambito delle celebrazioni per ricordare il 78° anniversario della Liberazione di Rimini, verrà intitolata ufficialmente ad Amedeo Montemaggi, storico riminese della Linea Gotica, la rotonda sul viale della Stazione davanti alla chiesa di San Nicolò, porta di accesso alla vetrina marittima di Rimini.
Grazie agli studi di Montemaggi, è stata posta nella sua vera luce l’importanza della battaglia di Rimini del settembre 1944, come punto centrale dell’offensiva della Linea Gotica che doveva portare l’esercito alleato alla liberazione dell’Alta Italia ancora occupata dalle armate tedesche per poi giungere nei Balcani.
Con ricerche e studi di circa 50 anni, Montemaggi ha sondato gli archivi e acquisito testimonianze di combattenti per una ricostruzione completa dei fatti avvenuti durante l’attacco alla Linea Gotica descritti nelle sue pubblicazioni. Le sue opere, infatti, sono un punto imprescindibile per ogni studioso e hanno fornito il quadro politico militare nei più svariati aspetti tanto da farlo considerare il principale storico in questo campo.
Invitiamo perciò tutta la cittadinanza a partecipare e a condividere con noi questo momento celebrativo che sarà anche commemorativo della sua intensa vita.
Breve nota biografica di Amedeo Montemaggi
Ricordo sinteticamente che mio padre è nato nel 1923 in una modesta famiglia di San Giuliano, è rimasto orfano di un padre socialista e perseguitato nel ventennio a 17 anni, ma fin da giovane ha manifestato grande predisposizione agli studi tanto da essere iscritto per merito al Liceo Classico quando la scuola all’epoca era classista. Pur dovendo lavorare per mantenere la famiglia si è laureato in lettere classiche ma prima, ventenne dopo l’8 settembre 1943 è stato licenziato da Il Resto del Carlino per antifascismo e si è rifugiato a San Giovanni in Galilea in quanto renitente alla leva. L’esperienza del regime gli lasciò un infinito amore per la libertà e la democrazia.
Data la sua ottima conoscenza dell’Inglese, non comune all’epoca, è stato interprete degli Alleati e successivamente traduttore di romanzi d’autore americani fino a quel momento proibiti dal fascismo. Divenuto insegnante è stato altresì capopagina de Il Resto del Carlino, scelto dal direttore Spadolini il quale, sapendo della sua esperienza durante il passaggio del fronte, lo ha incoraggiato a studiare la Linea Gotica, le operazioni belliche relative ma anche la vita in quel periodo. Ciò, unito alla conoscenza della lingua inglese, lo ha portato a studiare questa parte della Seconda Guerra Mondiale in tutti i suoi aspetti: iniziò un periodo di studi e ricerche in archivi internazionali e di acquisizione di numerosissime testimonianze di veterani di guerra di tutte le parti; scrisse nel tempo molti articoli e una serie di libri ma ha anche lasciato alcuni inediti di cui stiamo in qualche modo curando la pubblicazione. La sua novità è stata in particolare quella di rapportare la «battaglia di Rimini» alle grandi strategie internazionali nel rapporto tra Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica, mostrando come il fallimento delle operazioni alleate nella nostra zona portò all’assoggettamento alla Russia dei Balcani e la perdita dell’Istria.
Vorrei anche sottolineare che due grandi passioni furono la fotografia e la Valmarecchia: possediamo infatti un archivio di circa 35.000 fotografie scattate in gran parte negli anni cinquanta, sessanta e settanta, di grandissimo valore artistico, almeno a giudizio degli esperti che le hanno esaminate, tanto che è probabile una prossima mostra a cura del Comune di Rimini. Anche dal punto di vista documentaristico, segnalo, a titolo di esempio, che vi sono video a colori e fotografie della famosa Isola delle Rose sia durante la costruzione sia del giorno prima del sequestro avvenuto da parte delle forze armate italiane.
Collegato a ciò è il suo reportage negli anni sessanta nella Valmarecchia con migliaia di fotografie a colori scattate negli anni sessanta, patrimonio che oserei dire unico a testimonianza di una splendida valle misconosciuta. Anche questo archivio sta per essere valorizzato dalla nostra famiglia in accordo con gli enti locali che si dimostrino interessati.
Per informazioni più dettagliate si veda https://it.wikipedia.org/wiki/Amedeo_Montemaggi