C’è una parola che esprime un concetto fondamentale per la convivenza civile: rispetto. Ma mentre il termine è spesso utilizzato la sostanza è invece una perfetta sconosciuta.
Vedo in continuazione esempi di assoluta assenza di rispetto: violenze verbali e fisiche raccontate dai giornali, programmi televisivi in cui gli insulti si sprecano, “social” in cui i commenti sono un florilegio di ingiurie, dove leoni da tastiera s’ingegnano per essere i più originali nell’offendere.
Le scuole offrono esempi continui in cui il rispetto è la prima vittima: spesso il divertimento è proprio nel riuscire a essere più bravi degli altri a creare dispetti e scherzi offensivi, nei confronti di compagni ed insegnanti, cosicchè la mortificazione altrui diventa motivo di orgoglio.
E quante volte si sentono episodi di violenza gratuita verso chi è in difficoltà oppure nei confronti di donne o ragazze, anche solo apostrofandole con termini ingiuriosi. Per tanti sembra proprio che lo scopo della vita sia riuscire a far star male un altro ricoprendolo di sarcasmo o di improperi se non si è abbastanza raffinati.
Io, forse deluso che vi sia un tale barbarico deterioramento della società e sentendo un certo spirito natalizio, ho avuto una visione: che nella costituzione italiana fosse scritto all’art. 1: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e sul rispetto». Una voce mi diceva: «ma in fondo l’art.3 ci dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Il rispetto però è ancora qualcosa di più, è il riconoscimento vero e concreto che non solo non si devono operare distinzioni ma anche non si deve fare del male nemmeno psicologico. Ho ampliato la visione desiderando che l’avere rispetto diventasse anche l’art. 1 della dichiarazione dei diritti fondamentali dell’uomo dell’ONU.
Ma, in un mondo dove si scatenano guerre crudeli e con ogni sorta di barbarie, chi vuole che regni la legge del rispetto è solo un povero illuso e allora la mia è solo un’utopica visione.
Ariminum, novembre dicembre 2022