Quando negli anni sessanta andavo con il filobus a Riccione dai miei nonni, attraversavo quella zona, quasi misteriosa per me, al confine con Miramare e vedevo le grandi colonie con tanti bambini che giocavano gioiosi: immagine così contrastante con la visione degli stessi fatiscenti fabbricati di oggi,
pallide parvenze di glorie passate e di stili futuristici.
Ho letto che una di esse sarà ristrutturata, che alcuni circoli volonterosi ne usano temporaneamente altre; ho sognato ad occhi aperti che la collettività si riappropriava di tutti questi edifici per rivalutarli, trasformando una zona di degrado in fucina di attività, turistiche o sociali.
Poi mi sono svegliato e le ho guardate: nessuno in comune, provincia o regione ne parlava, né aveva idee concrete o solidi progetti per restituirle alla loro primitiva dignità. Ho visto solo rovine, come vecchie pellicce inservibili, piene di tarme.
Fellini si è fermato a Marina Centro.
Ariminum, novembre dicembre 2019