Leggo sui giornali che la spiaggia sembra tornata agli anni cinquanta: in realtà, come mi è già capitato di osservare, non mi pare si sia molto discostata, se non nel numero degli ombrelloni e nelle tariffe, entrambi costantemente aumentati. I servizi sono rimasti sempre più o meno quelli: due lettini e un ombrellone.
Il virus sembrava rivoluzionare l’offerta balneare ma l’effetto si è sentito solo sulla quantità di ombrelloni da noleggiare, e non si sa per quanto: vedo che alla fine chi opera sull’arenile ha cercato di
resistere ad ogni innovazione.
Mi auguro che almeno in questa pandemia, che ha riguardato tragicamente appunto tutto il popolo, finalmente cambi anche la mentalità dei bagnini: sogno, forse senza speranza, che non si limitino
a regalare solo qualche sorriso di più, a volte di circostanza, perché non costa nulla e fa un bel vedere.
Ariminum, maggio giugno 2020